MERCOLEDÌ 16 FEBBRAIO 2022 DALLE ORE 17:00 ALLE 20:00 ASSEMBLEA SINDACALE ON-LINE UNICOBAS SCUOLA

L’Unicobas Scuola & Università indice un’ASSEMBLEA SINDACALE ON-LINE APERTA A TUTTI I COLLEGHI, DOCENTI ED ATA, DI RUOLO E NON. L’ASSEMBLEA VERTERÀ ANCHE SULLE ELEZIONI RSU e SI TERRÀ dalle h. 17.00 alle h. 19.00 di MERCOLEDÌ 16 FEBBRAIO 2022 in modalità streaming (video on-line) contemporaneamente sia PRESSO LA PAGINA FACEBOOK Unicobas Scuola & Università che dal CANALE YOU TUBE dell’Unicobas. Parteciperanno Stefano d’Errico (Segretario nazionale Unicobas), Stefano Lonzar, Alessandra Fantauzzi ed Alvaro Belardinelli (membri dell’Esecutivo Nazionale Unicobas).
PER PARTECIPARE all’ASSEMBLEA:
se la si vuole seguire via You Tube
ISCRIVERSI al Canale You Tube dell’Unicobas e seguirla il 16 FEBBRAIO dalle h. 17:00. Per questo, cliccare su
 https://youtu.be/YAmMmOt1Gjo
oppure
se la si vuole seguire via Facebook, cliccare su questo link:
 https://www.facebook.com/events/edit/353935783248332/

Non c’è limite di partecipazione.
Le domande vanno poste via chat: risponderemo nell’ultima mezz’ora.Odg:
1) A SCUOLA SOLO IN SICUREZZA:
● NO alle classi affollate (nonostante l’emergenza pandemica sono state legittimate oltre 17.000 classi dai 26 ai 33 alunni, ad oggi senza neanche le mascherine Ffp2 per i lavoratori e gli alunni, bloccati anche a ricreazione con le mascherine, senza sanificazione dell’aria, senza neanche il già ridicolo metro statico di distanziamento (anziché i 4 del Belgio ed i 2 di Germania, Regno Unito e Spagna), con la “pulizia approfondita” scaricata sugli Ata invece della sanificazione delle ASL, senza mezzi di trasporto dedicati (come in Germania), senza ridurre i gruppi-classe a 15 alunni (come fatto in Germania e Regno Unito – il Belgio s’è fermato a 10), il tutto grazie ad un Protocollo firmato dal Miur e dalle Organizzazioni sindacali “maggiormente rappresentative”.
● Denunciamo l’organico dell’autonomia utilizzato in maniera impropria da parte dei dirigenti per sopperire alla cronica assenza di supplenti, nonché l’uso dei periodi di quarantena degli alunni e di “autosorveglianza” dei docenti per improprie sostituzioni degli assenti.
● assegnazione di cattedre a tutto l’organico potenziato.
● Vogliamo l’ampliamento e l’ammodernamento degli spazi didattici con piena fruizione del patrimonio edilizio inutilizzato (caserme dismesse, etc.) proprietà di stato, regioni, enti locali: basta con doppi turni demenziali ed alunni sequestrati senza mensa sino alle 4 del pomeriggio.
● Messa a disposizione immediata del parco pullman di esercito, finanza, polizia, carabinieri, aviazione e marina per TRIPLICARE LE CORSE DEI TRASPORTI PUBBLICI cittadini e ferroviari locali.
● Con la disponibilità di 220 miliardi per il Paese (84 dei quali a fondo perduto), la Scuola deve venir posta al centro di un vero progetto di ripresa. Investirne immediatamente almeno 7 aggiuntivi per le assunzioni, 7 per il contratto, più i 13 necessari ad un piano pluriennale per porre in sicurezza l’edilizia scolastica
2) ASSUNZIONE IMMEDIATA TRAMITE GRADUATORIA PER TITOLI E SERVIZIO dei precari, docenti ed ata, con 3 anni di servizio PER RIDURRE SUBITO a 15 il numero massimo di alunni per classe e potenziare la gestione delle scuole. NO al precariato “usa e getta” (assunzioni a singhiozzo).
● Assunzione di almeno 50mila collaboratori scolastici per coprire i vuoti in organico per la vigilanza, di 20mila fra personale di segreteria e tecnici, più tutto il personale necessario per sopperire alle difficoltà dovute alle migliaia di soggetti fragili ed anziani che (indici Inps) hanno diritto a tutte le tutele.
● Stabilizzazione diretta degli specializzati di sostegno, percorsi di abilitazione per chi ha esperienza pregressa, onde evitare che oltre la metà delle cattedre continui a venire assegnata a chi non conosce l’handicap, e poi istituzione della classe di concorso specifica.
● risoluzione definitiva della questione del precariato, con l’attivazione del doppio canale di reclutamento, ove valgano il servizio e le abilitazioni già conseguite (onde evitare la necessità di fare più di un concorso).
3) CANCELLAZIONE INTEGRALE DELL’ACCORDO CHE RIDUCE IL DIRITTO DI SCIOPERO, cancellazione della risposta sull’adesione o meno agli scioperi e del contingente di personale Ata obbligato al servizio.
4) INDENNITÀ DI RISCHIO per docenti ed ata che contempli tutto il periodo di pandemia (com’è stato per il resto del personale pubblico).
5) CONTRATTO: porre termine alla sospensione del contratto (ultra-scaduto) con un piano triennale: subito 300 euro netti per il personale ata che, in particolare per quanto riguarda le qualifiche inferiori (collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici), ha stipendi da fame. Portare parallelamente la retribuzione dei docenti all’ottavo livello (quello dei vecchi presidi), come è stato fatto per i Dsga (che hanno lo stesso titolo d’ingresso dei docenti: la laurea). Livello da rivalutare di 300 euro anche per i Dsga, affinché, nell’ambito di una perequazione complessiva triennale, per tutto il personale si giunga rispettivamente a 1.000 euro (docenti) e 550 euro (ata) di aumento netti, agganciando gli stipendi della scuola almeno ai livelli intermedi (Spagna) relativi alla media retributiva europea (ove invece siamo gli ultimi).
6) CANCELLAZIONE DEL CONTRATTO INTEGRATIVO TRUFFA SULLA DDI: last but not least, la didattica a distanza andava fatta senza il mito “salvifico” della digitalizzazione, i ridicoli diktat del Ministero, dei sindacati di stato (pronti a a scaricare tutto su docenti ed ata), nonché di tanti dirigenti digiuni di pedagogia, senza trasformare gli insegnanti tutti, ed in particolare quelli di sostegno, in tappa-buchi, e nel rispetto della creatività di docenti e studenti. Ribadiamo l’opposizione alle riunioni on-line deregolamentate, nonché all’inserimento della “Dad” nei Ptof (triennali), voluto dai dirigenti nonostante non lo prevedano neanche i vari Dpcm, che limitano la Dad all’emergenza sanitaria.
7) NON ABBIAMO DIMENTICATO LA NECESSITÀ DI ABROGARE LE CONTRORIFORME DELLA “BERLUSCUOLA”, chiedendo il ritorno immediato ai nuovi programmi del 1985 per la Scuola Primaria (abolizione del curriculum ciclico) ed ottenendo però (insieme all’Mce) l’eliminazione della barbarie della valutazione in decimi voluta dalla Gelmini. Innalzamento dell’obbligo sino al quinto Superiore, ivi comprendendo l’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia.